Il Carnevale di Fano tra storia ed attualità
Il Carnevale di Fano è, insieme a quello di Venezia, uno tra i carnevali più antichi d’Italia.
Le sue origini…
Come molti sanno il Carnevale è una festa dalle origini lontanissime nel tempo. Il suo nome deriva molto probabilmente dal latino carnem levare cioè dalla prescrizione ecclesiastica dell’astensione dal consumo della carne.
Il primo documento noto nel quale vengono descritti festeggiamenti tipici del Carnevale nella città risale al 1347 ed è conservato nella Sezione dell’Archivio di Stato di Fano, presso l’Archivio Storico Comunale.
Da quell’epoca il Carnevale di Fano è andato gradualmente caratterizzandosi in modo specifico, tanto che nel 1871 si decise di creare un comitato incaricato dell’organizzazione dell’evento che ancora oggi dopo secoli coinvolge e appassiona migliaia di persone.
Non sono molte le città che hanno nel loro Statuto, solennemente affermato nel 1450 dai Malatesta, che è necessario festeggiare il Carnevale; beh.. Fano detiene questo privilegio!
La città ha dunque, oltre che un Carnevale dalla genesi secolare, un’organizzazione per i festeggiamenti (odierno ENTE CARNEVALESCA) che ha superato i cento anni di vita.
Una storia ed una tradizione che poche altre città in Italia e nel mondo possono vantare.
L’edizione invernale, anche se non tutti gli spettatori ne sono consapevoli, non è che la rivisitazione in chiave moderna dell’antico ed eterno rito del “capro espiatorio”.
Il “Pupo” simboleggia l’animale sacro sul quale la comunità scaricava e forse scarica ancora oggi le colpe commesse nei giorni di licenza erotica del Carnevale.
Rito che non poteva non concludersi con il rogo che divorando con le fiamme il “Pupo” purifica tutti e conclude il Carnevale.
Le sfilate, i carri allegorici e le mascherate..
Ogni anno si festeggia il Carnevale con carri allegorici, maschere e costumi e tutti i festeggiamenti si concludono con fuochi d’artificio.
Gli elementi tipici che distinguono Fano dagli altri Carnevali sono:
Il Getto, ovvero il lancio di quintali di dolciumi dai carri allegorici;
- la Musica Arabita, un gruppo di musicisti che oltre ai normali strumenti utilizza oggetti di vario genere per produrre la musica;
- le sfilate dei carri, imponenti costruzioni di cartapestae gommapiuma alte sino a 16 metri e che percorrono circa 2 km.
I carri percorrono 3 volte lo stesso viale (Viale Gramsci), preceduti da un carro con il Pupo, chiamato in maniera dialettale Vulón, famoso fantoccio a cui i fanesi davano tutte le colpe scaturite dalla permissiva atmosfera del carnevale, ma per le quali avevano la responsabilità.
La sfilata si sviluppa in tre distinti momenti; durante il primo passaggio, vengono presentati i carri allegorici; nel secondo giro, quello del getto, dai carri vengono lanciati quintali di dolciumi (da cui lo slogan “Bello da vedere e dolce da gustare“); l’ultimo giro, detto il giro della “luminaria“, avviene nel tardo pomeriggio, i carri s’illuminano nel buio e creano suggestivi giochi di luci e colori.
Il Carnevale di Fano raccoglie circa 100.000 visitatori ogni anno, è diventato parte integrante della cultura popolare fanese, è patrimonio della città di Fano ed è la più grande manifestazione Carnevalesca della regione Marche.
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